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Incontriamo sul percorso l'Osteria da Nea

Situata lungo il fiume Sile, diviene subito luogo d'incontro di barcari, crocevia di storie, leggende, dialetti: punto di riferimento per decenni di paesani e "foresti" è tuttora un luogo dove ci si ritrova per un'ombra ed un cicchetto, al riparo sotto la frasca o stretti nei cappotti ad ammirare il paesaggio, anch'esso dai colori sobri, secondo la tradizione della cucina locale. Se fu tappa fondamentale per i Burci - grosse imbarcazioni di legno per il trasporto dei materiali - che risalivano le restere trainate da buoi, oggi è il punto di ritrovo ancora per la sua splendida posizione, a due passi dalla natura incontaminata del Parco del Sile, ma soprattutto per la sua storia e per la sua gestione che, ben salda alle tradizioni locali, ha però saputo rinnovarsi ed offrire ai diversi clienti un prodotto sempre apprezzato. L'osteria nasce nei primi del '900 come frasca e nel '56 diviene di proprietà di Anselmo Caldato, in paese detto Nea, diminutivo di "nessa" che in dialetto significa secco, magro, che l'acquistò dopo una lunga contesa per la simbolica cifra di 3 lire. Giunti dalla vicina località di Porto di Fiera, la famiglia di Nea Caldato era in origine dedita al mestiere di "cavallanti": questa antica occupazione trova la sua origine nel periodo in cui le barche a remi, i Burci, dovendo risalire la corrente del fiume per consegnare le merci si affidavano alla forza trainante dei cavalli, dei buoi o dei muli, comandati da queste figure dette appunto "cavallanti". Ed è durante una di queste risalite, lungo il tratto che collega Lughignano a Silea, che Nea trova ristoro in questa frasca "bucolica" affacciata sul Sile. Decide così di mollare buoi e burci per intraprendere il mestiere di oste: da quel giorno Nea e la moglie Evelina, col piccolo Giuseppe iniziano quella tradizione che da 50 anni rende l'osteria un punto di riferimento per il vissuto trevigiano. E' negli anni che l'osteria assume quell'aspetto così peculiare che sfoggia oggi. Negli anni '80 viene aggiunta una sala ristorante all'osteria che si riconosce per la semplicità e la genuinità dei piatti. Il boom economico e il trasporto su ruote aggiungono alla clientela storica nuovi clienti, che per una scampagnata domenicale, per lavoro o per semplice contemplazione del magnifico paesaggio, sfuggono al tram tram quotidiano rifugiandosi in quest'ansa riparata del fiume. L'innovatore Giuseppe, purtroppo mancato in giovane età, e la moglie Onorina, hanno dato avvio ad un nuovo corso aggiungendo ai tradizionali "anguilla e pesetto fritto" ricette nostrane che accentuano la caratteristica di osteria con cucina a base di pesce e pietanza tipicamente locali. Ma se negli ultimi anni numerose osterie si trasformano in enoteche, lounge bar ed altro, l'osteria da Nea, verso la fine degli anni '90, rinnova invece la tradizione, mantenendo la creatività e la passione di Giuseppe e Onorina, attraverso la gestione dei figli Walter e Samanta che aggiungono estro e innovazione alla frasca di sempre.

Al bancone
Folpetti lessi, bogoi, mezzo uovo con cipollina, nervetti lessi, trippa alla domenica, seppie fritte, patatine e crocchette varie, paninetti, frittata.

Il menu

  • Antipasto misto al vapore: Euro 6,50
  • Gnocchetti con scampi: Euro 5,30
  • Frittura mista: Euro 9,50
  • Anguilla fritta: Euro 12,00
  • Anguilla in umido: Euro 12,00
  • Polenta: Euro 0,60
  • Patate fritte: Euro 2,10
  • Insalata mista: Euro 2,10
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