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Ma è nell'Età del Ferro, a partire da circa 3000 anni fa, che sul corso del Sile si registra uno sviluppo sorprendente. Vi giungono infatti, e si insediano, genti sembra originarie dell'Asia Minore e che si erano già stanziate lungo i maggiori fiumi veneti, l'Adige ed il Brenta soprattutto: i Paleoveneti.
Il Sile diviene comoda via di collegamento con il porto che successivamente si chiamerà "Altinum" e quindi, attraverso l'Adriatico, con gli empori greci ed etruschi coi quali si commerciavano prodotti agricoli e di allevamento. A Treviso, poco a monte dell'attuale confluenza tra il Sile e il Cagnan, sul colle di piazzetta Sant'Andrea sono stati ritrovati, ad una profondità di circa 3 metri, i resti di un villaggio di capanne dal fondo in argilla battuta, primo nucleo della città. Il villaggio si estese successivamente sull'area delle attuali piazza dei Signori e piazza Duomo e divenne centro di raccolta delle produzioni agricole che venivano trasportate con barche lungo il Sile fino ad Altino. Materiale bronzeo, corredi funebri, urne cinerarie ritrovate nel sottosuolo di Treviso testimoniano la rilevanza dell'insediamento. Poi, d'improvviso, si registrò un'autentica catastrofe. Si ipotizza che vi sia stata una violentissima alluvione del Piave e che essa abbia distrutto, circa 2500 anni fa, ogni segno visibile di quest'antica civiltà, facendo assumere al Sile l'attuale percorso e decretando l'abbandono dei luoghi per molti secoli.