I Romani
L'avvento dei Romani, 2000 anni fa, diede nuovo impulso all'attività economica del bacino del Sile. L'intero territorio prossimo al fiume venne organizzato e suddiviso in tante parcelle agrarie regolari, disposte a scacchiera, facenti parte di una organizzazione più ampia, la centuriazione, dipendente da un "municipium".
L'area a nord delle sorgenti del Sile apparteneva alla centuriazione di Asolo; a nord di Treviso invece, nell'alta pianura, la centuriazione ha come cardine l'attuale strada Feltrina; a sud si disponevano le maglie della centuriazione di Altino lungo l'asse coincidente con l'attuale Terraglio, strada che collega Treviso a Venezia. I segni della colonizzazione romana sono ancor oggi visibili nelle strade che si piegano ad angolo retto, nell'ordinata disposizione dei campi, nei rettilinei della rete viaria che accompagnano l'orientamento dei fondi agricoli, nei capitelli che sorgono nei quadrivi, sovrapposizione cristiana delle edicole romane.
Il Sile è il perno dell'intera area: tangente le aree centuriate (non dimentichiamo che i veterani delle legioni erano soldati contadini, sempre pronti a lasciare la zappa per impugnare la spada) il fiume si pone sia come punto di raccolta dei prodotti agricoli e via commerciale di primaria importanza, che come asse strategico per il controllo militare della pianura trevigiana fino al Piave. Mancando vie di collegamento a terra, il corso del Sile era la principale arteria di comunicazione con il porto di Altino, uno dei maggiori del mondo romano. Ai margini del fiume, lasciandolo come centro del sistema viario, le grandi strade consolari: la Postumia, un lunghissimo rettilineo a nord del Sile che collegava la pianura padana con i confini dell'impero ad oriente, fino al Danubio e alla Pannonia, passando per Aquileia; e la Claudia Augusta Altinate, strada militare che consentiva il sollecito invio di truppe verso i confini settentrionali dell'impero, da Altino fino a Nervesa e quindi, attraverso le valli alpine (Piave, Brenta, Adige), fino alle sorgenti del Danubio.
I ritrovamenti archeologici lungo il corso del Sile dimostrano la vocazione agricola e commerciale dei villaggi lungo il fiume: anfore vinarie ed olearie, pozzi, lapidi, iscrizioni e, in particolare, oggetti in vetro e in bronzo di uso comune ritrovati nelle tombe. Nel basso impero ed in epoca barbarica Treviso aumenta la propria importanza. Infatti, nei secoli che hanno visto il passaggio dei Bizantini, dei Goti, degli Unni, dei Longobardi, dei Franchi, degli Ungheri, la città diviene sede di Ducato longobardo e di una zecca fra le maggiori del tempo, punto di passaggio obbligato tra la pianura padano-veneta ed il mondo orientale, centro strategico per il controllo militare. Nasce così, la celebrata Marca Trevigiana.
Anatide
(foto di: Gianfranco Speranza)
Percorso da Rosta a Rosta a Sant'Angelo
(foto di: Gianfranco Speranza)
Burcio (relitto) tra Sant'Elena e Lughignano
(foto di: Gianfranco Speranza)
Cimitero dei Burci
(foto di: Gianfranco Speranza)
Stabilimento ex Chiari & Forti (ex Mulino Toso)
(foto di: Gianfranco Speranza)