L'Età moderna
Dalla fine del '700 e durante tutto il secolo scorso, gli Austriaci (e più tardi Napoleone), dopo aver conquistato il Veneto con le armi e i trattati, intervennero nella sistemazione urbanistica di Treviso. Numerosi conventi, appartenuti ai soppressi ordini religiosi, divennero caserme, così da riassegnare alla città quel ruolo di piazzaforte che sempre aveva avuto e che progressivamente era andato perduto.
Una connotazione militare della città consolidatasi nel corso del primo conflitto mondiale, quando divenne il centro nevralgico dello schieramento italiano dopo l'assestamento della linea difensiva sul Piave; un primato, quello militare, che può forse spiegare l'inutile bombardamento a cui fu sottoposta dagli Americani il 7 aprile 1944; è un destino che tuttora perdura se pensiamo alle cinque caserme di Treviso e ai suoi due aeroporti militari; ma è pur vero che tutto ciò va gradualmente perdendo d'importanza, grazie al progressivo riaffermarsi dei valori ambientali e culturali della città e della sua Marca, quelli che ne hanno sempre determinato il carattere gioioso, legati tutti al senso profondo e antichissimo di una civiltà che noi chiamiamo "Civiltà dell'Acqua".
Mercato in Piazzetta San Parisio a Treviso
(foto di: Gianfranco Speranza)